Chi è la Primavera del Botticelli?
Forse non tutti sanno che la Primavera del Botticelli non è la figura rappresentata al centro dell’opera…
Il quadro, databile intorno al 1482 è conservato alla Galleria degli Uffizi. Ispirato dal particolarissimo Giardino di Boboli, Botticelli “scrive”, in un ombroso boschetto ricco di aranci arbusti e fiori, una vera e propria storia inserendo nove personaggi.
Leggendo la tela da destra verso sinistra, il racconto del Botticelli inizia con Zefiro, vento di primavera che piega gli alberi, che tenta di rapire, per amore, la ninfa Clori, mettendola incinta. Da questo atto essa rinasce trasformata in Flora, rappresentata come una donna dallo splendido abito fiorito che sparge a terra le infiorescenze che tiene in grembo. A questa trasformazione allude anche il filo di fiori che già inizia a uscire dalla bocca di Clori durante il suo rapimento.
Al centro campeggia Venere, inquadrata da una cornice simmetrica di arbusti, che sorveglia e dirige gli eventi, quale simbolo neoplatonico dell’amore più elevato.
Sopra di lei vola il figlio Cupido, mentre a sinistra si trovano le sue tre tradizionali compagne vestite di veli leggerissimi: le Grazie, occupate in un’armoniosa danza in cui muovono ritmicamente le braccia e intrecciano le dita.
In fondo a sinistra un disinteressato Mercurio, coi tipici calzari alati, che col caduceo scaccia le nubi per preservare un’eterna primavera.
La Primavera è dunque la rinascita della ninfa Clori, messa incinta da Zefiro, ovvero la terza figura da sinistra.
La figura centrale, che molti scambiano per la Primavera, in realtà è Venere che sorveglia la scena e dall’alto suo figlio Cupido scaglia freccie per colpire gli innamorati. Le tre grazie sono la rappresentazione figurata della felicità che si prova quando si è innamorati e Mercurio fa da custode al tutto.
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